Giro d’Italia 2021, Mauro Vegni commenta la modifica: “Abbiamo preferito non rischiare, ma la tappa non cambia più”
Mauro Vegni commenta la decisione di modificare il percorso della sedicesima tappa del Giro d’Italia 2021. Se qualcuno, memore di quanto successo lo scorso anno a Morbegno, si aspettava di vedere il direttore di corsa furioso, questa volta c’è stata molta più comunione di intenti e un migliore dialogo fra le parti, portando ad un risultato condiviso al termine di una trattativa svoltasi in mattinata dopo le prime richieste già avanzate ieri sera. Confermate così partenza e arrivo a Sacile e Cortina d’Ampezzo, così come il temuto Giau, ma si è arrivati all’accordo di non scalare (e soprattutto scendere) da Fedaia e Pordoi, con una tappa che durerà così appena 153 chilometri.
“Sono due discese difficili – commenta il dirigente di RCS Sport – L’ultima rimane confermata. Sarà una tappa più corta, ma intensa. Per noi la sicurezza è importante e abbiamo preferito accorciare questa giornata per evitare le due discese impegnative. Oggi è stata una discussione più matura, con i tempi giusti. Quello che è successo l’anno scorso non l’ho dimenticato, ma anche se oggi ci sono le condizioni ancora buone per fare la corsa, non è detto che ci sarebbero state anche dopo. Noi ritenevamo che ci fossero le condizioni per farlo, ma abbiamo preferito non rischiare“.
Se dal canto suo Cristian Salvato aveva ventilato la possibilità che anche l’ultima discesa potesse subire cambiamenti lasciandosi sfuggire un “al momento l’ultima discesa non cambia”, più perentorio è invece al riguardo Vegni: “Noi abbiamo rinunciato a delle cose, ma abbiamo chiesto che venisse fatta corsa vera. Non ci sono più altre opzioni, si arriva all’arrivo. La tappa non cambia più“.
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